Archive for febbraio 2011

Schio, gli animalisti contro il canile privato

febbraio 26, 2011

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Poveri randagi dei Comuni dell’alto vicentino. La loro odissea non si è ancora conclusa. Non bastava la denuncia delle associazioni animaliste, in prima fila l’ Enpa di Thiene, su come vivevano i cani nei canili privati di Piovene e Recoaro.

No, non bastava. Ora in ballo c’è la realizzazione di un altro canile gestito da privati nel territorio comunale di Schio e che dovrebbe occuparsi dei cani abbandonati nei 32 comuni dell’alto vicentino.

Il Consiglio comunale ne discuterà  lunedì 28 febbraio ed è iniziato il tam tam in rete dei volontari delle associazioni animaliiste che si sono dati appuntamento davanti a Municipio.

volantino.jpgIl perché di questa mobilitazione lo spiega Federica dell’Enpa di Thiene: “Ci sembra evidente, e ancor di più dopo le esperienze tragiche dei canili di Piovene e Recoaro, che l’affidamento del canile rifugio ad un privato non può portare a niente di buono.

Solo un’associazione animalista può dare garanzie di rispetto dei diritti
di chi non si lamenta e di chi è stato finora usato per il solo fine del guadagno”.

“Qualsiasi privato”, aggiunge Federica, ” lo fa per i soldi. Un’associazione animalista lo fa perchè è formata da persone, da volontari che non possono stare a guardare cani che soffrono, cani con le piaghe, cani denutriti, cani con una catena incarnata da tre anni senza che i gestori privati si accorgessero di nulla, cani con tumori”. .

I volontari non dormono sonni tranquilli dopo aver visto queste cose, i volontari lo fanno con il cuore, sacrificano il proprio tempo libero e la propria vita privata per cercare di dar sollievo a questi poveretti che hanno come unica colpa quella di essere stati abbandonati in un territorio in cui nessuno si preoccupa per loro.

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Il nuovo canile privato dovrebbe essere semi interrato per, si dice,  ridurre l’impatto ambientale temuto dei  tecnici del Comune di Schio. Quanto ai cani, basta che non si vedano.

Appuntamento a lunedì, alla 18:15 davanti al Comune.
 Info: Enpa Thiene, 349 1535722 – thiene@enpa.org.


Lilli e Asia, una vita insieme

febbraio 25, 2011

Ci sono giorni in cui vorrei poter adottare il mondo intero. Giorni in cui andrei al canile e mi porterei a casa tutti i cani.

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Poi quando leggo alcune storie, mi si stringe il cuore e mi rendo conto che anche in canile migliaia di cani trovano una ragione di vita. 

Sì care e cari volontari. Voi che vi dannate per cercare una famiglia ai vostri protetti. Voi che macinate chilometri per andare a prendere l’ultimo derelitto abbandonato. Voi che trascorrete tutto il tempo libero fra i pelosi.

Voi dovete rendervi conto che, certo, sarà meglio una famiglia per tutti questi cani. Ma anche voi siete la loro famiglia. La vostra dedizione e il vostro amore li aiuta a vivere. Non solo sopravvivere.

Oipa.gifCi ho pensato leggendo la storia di Asia e Lilli. Due amiche con un destino molto simile. La prima acquistata. La seconda adottata. Entrambe ospiti dell’Oipa di Treviso da quattro, cinque anni. Da quando la loro famiglia le ha scaricate.

Lilli se ne è andata a Natale, aveva 13 anni. Asia l’ha seguita qualche giorno fa. Di anni ne aveva 11. Da quando Lilli è morta, dicono i volontari, non voleva più mangiare.

Lilli e Asia hanno vissuto insieme. Hanno sofferto insieme. Ma sono sicura che sono anche rinate insieme, grazie ai volontari dell’Oipa.

Ora se ne sono andate. A poche settimane una dall’altra. Sono state tanto amate. Buon viaggio Asia. Buon viaggio Lilli.

Sorgà: cani e gatti in famiglia, ma solo quanti ne vuole il Comune

febbraio 22, 2011

Aggiornamento del 24 febbraio, ore 22, dopo il Consiglio comunale a Sorgà: il provvedimento originale è stato modificato e le limitazioni cancellate. Le associazioni animaliste ce l’hanno fatta!

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Proprio così. Il regolamento urbano veterinario che andrà in discussione giovedì 24 febbraio al Comune di Sorgà, nel Veronese, impedisce ai residenti di ospitare a casa propria quanti cani e quanti gatti vorrebbero.

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La proposta fa distinzione fra appartamento e casa. Nel primo caso prevede 2 cani di media taglia oppure 1 cane di grossa taglia. Non di più.Quanto ai gatti, non più di 4.

E se hai un giardino, 100 metri quadrati a cane. Sic.

La notizia sta circolando in queste ore sul web (in particolare Facebook). Ed è già sul tavolo dell’onorevole Francesca Martini.

Detto fra noi: i tecnici comunali farebbero bene a ripensarci. Se non altro per evitare di coprirsi di ridicolo. E perché dovranno prima vedersela con le associazioni animaliste che in queste ore si stanno organizzando.

Vacanza invernale

febbraio 21, 2011

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Chi l’ha detto che non si può andare in vacanza con il proprio cane? Perfino in nave: ecco qui Emma e Kora (la sua ultima vacanza…il Natale di qualche anno fa) sul ponte della Jadrolinia in navigazione fra Fiume e Spalato.

Mattina tempestosa dopo una notte in cuccetta….Orecchie al vento e mare negli occhi.

Il viaggio proseguirà sul traghetto verso Milna, sull’isola di Brazza. 
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E loro, fantastiche. Adattabili a ogni mezzo di trasporto. Perché stupirsi? A loro interessa solo stare insieme a noi. Dove e come, poco importa.

L’ignoranza uccide

febbraio 20, 2011

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Una volpe impazzita dalla paura e dalla disperazione salta ossessivamente da una parte all’altra della gabbia. I cuccioli di visone nati in allevamento non impareranno mai a camminare.Le loro zampine restano incastrate nelle griglie delle gabbie, impedendogli di stare eretti.

Musi orribilmente deformati da gengive che crescono fino a inglobare i denti. Code mozzate, gabbie arrugginite e piene di escrementi. Cadaveri di animali morti mangiati dai compagni di gabbia. 

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Nella loro vita, gli animali d’allevamento conoscono solo la reclusione
in spazi limitatissimi e sovraffollati. 
Trascorrono la loro vita in piccole gabbie sporche con il fondo metallico in rete. 

Sono esposti forzatamente al freddo, al vento e al gelo. Per infoltire il manto.  Sono vittime dei loro stessi simili per fenomeni di cannibalismo e di aggressività generati dalle allucinanti condizioni di vita. 

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Vengono uccisi all’età di 7-8 mesi mediante elettrocuzione anale e vaginale, rottura delle ossa cervicali, asfissia con gas tossici o soffocamento, sparo di un chiodo nel cervello seguito da dissanguamento. 

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Non è più accettabile ignorare le sofferenze di milioni di animali. Ieri l’ignoranza che uccide è andata in scena in piazza Ferretto a Mestre.

Con il gruppo VegAnzi Antizpecisti di Mestre che con una performance, con cartelloni, con l’orrore negli occhi ha cercato di far conoscere quanta sofferenza inutile c’è dietro il mercato delle pellicce.

Una volta che lo sai, non indosserai più animali. Questo è certo.

Perché per una pelliccia 20 volpi sono state uccise. Dopo una vita di sofferenza. 80 piccoli visoni sono morti. Anche loro dopo una misera vita di paura e dolore.

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Perché per il mercato delle pellicce muoiono in tanti. Troppi. In 50 milioni ogni anno. 20 castori servono per una sola pelliccia. 200 cincillà, 240 ermellini, 50 martore,5 lupi, 20 lontre, 80 zibellini, 45 oppossum, 18 linci……Un orrore senza fine.

Secondo l’ultima indagine (Eurispes, 28 gennaio 2011) otto italiani su dieci disapprovano le pellicce.
Tu cosa aspetti?

La sofferenza ignorata: seminario animalista a Rovigo

febbraio 18, 2011

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Cosa significa oggi essere animalisti? 
Cosa può fare, ognuno di noi, per i diritti degli animali? Perché la scelta del vagetarianesimo fa bene sia a noi che al mondo intero? E ancora: qual è la strada che ci indica l’antispecismo?
Non è facile discutere su questi temi. Chi si batte per i diritti degli animali, ogni tanto ha la sensazione di essere solo. Di affrontare tematiche che la maggior parte delle persone avverte come di minore importanza. In fondo, ci dicono sempre, “sono solo animali”.

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Eppure, da un ventennio filosofia, scienza, biologia, etologia affrontano in modo sempre più sistematico questi argomenti.

Non si può quindi che apprezzare lo sforzo dell’associazione animalista  Venus In Fur che, in collaborazione con il Movimento Fermare Green Hill/AIP, propone per domenica 20 febbraio a Rovigo, al Musei dei Grandi Fiumi, un seminario che intende portare alla luce il mondo nascosto della sofferenza animale.

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Con l’obiettivo di far aprire gli occhi sulle idee fondanti della nostra società specista. Quelle che sono alla base di tutti quegli orrori che si fa fatica a guardare e che, ad alcuni di noi animalisti,  provocano sofferenza, empatia, sentimenti di impotenza.

Il seminario è rivolto principalmente agli attivisti, ma anche a tutte quelle persone che vogliono fare qualcosa per i diritti degli animali, ma non sanno come o da dove cominciare.

Nessuno di noi ha la soluzione ai mali del mondo, spiega su Facebook Simona Stefani, una degli organizzatori dell’incontro: “Quello che abbiamo però sono anni di esperienza nell’attivismo contro lo sfruttamento degli animali e una certa conoscenza di come si muovano alcune dinamiche di determinati settori”. 

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Per poter partecipare al seminario bisogna versare un contributo di 15,00 euro che comprende anche un ricco Buffet Vegan.

Il programma della giornata
Ore 10.00 – 13.30
Introduzione al seminario.
Breve storia del movimento di liberazione animale e del movimento animalista radicale in Italia
Le campagne in Italia dal 2000 ad oggi: risultati, pregi e difetti.(proiezione video)
Strategie per campagne che funzionano
Mille modi per essere attivi e partecipare alle lotte

Ore 13.30 Buffet vegan

Ore 14.30 -18.30
Fare ricerche, scoprire informazioni e organizzare una campagna
Perché e come pensare alla propria privacy e sicurezza
Investigazioni, come mostrare a tutti la realtà dello sfruttamento animale
Utilizzare investigazioni per le proprie campagne
PNL: un modo efficace ed efficiente per comunicare l’attivismo
Domande, discussione, proposte

Gatti da giardino

febbraio 17, 2011
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E’ vero, mi ricordano su Facebook. Oggi 17 febbraio è la Giornata del gatto.

Quindi, pausa caffè in questa mia giornata lavorativa a casa. Guardo il giardino verso nord. E’ un’area che ogni inverno riservo a una serra improvvisata (sperando di salvare i geranei…non sempre funziona) e in cui accatasto e copro i mobili delle serate estive sotto il barco.

Quest’anno ho deciso che è un’area offlimits per Emma e Vittorio, i miei boxer. Fra tavolo, sedie e divano ben coperti ho creato una cuccia calda e ben riparata per tutti i gatti dei miei vicini. 
gatto nero.jpgQuelli che non possono mai entrare in casa e dopo un po’ non ci provano neppure. Quelli che in campagna devono cacciari i topi e sopravvivere così.

Quelli che se ne stanno al freddo tutto l’ìnverno. Ci ho messo u
na ciottola di crocchette e un’altra con acqua. 
Da quanto Zoe (la prima foto di questo post) è morta dopo 14 anni di convivenza, non sono più riuscita ad avere un gatto. Così, li adotto.
In pochi giorni la casetta si è animata. Eccoli lì i suoi abitanti: un maschione nero, uno tigrato (vero soriano) e una gattona bianca e grigia, bellissima.

Vivono benissimo insieme mi pare. Vanno e vengono ed è chiaro che quella ormai è la loro casa. L’unico che mi risponde con un miagolio gentile è il soriano. Gli altri, quando arrivo con la pappa, mi osservano da lontano. Ancora un po’ sospettosi.

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Verrà il giorno in cui riuscirò ad accarezzarli.
Mi spiace solo che a primavera dovrò smobilitare il condominio. Troverò altra soluzione. Nel frattempo, buona festa gattini.

Gli orrori di Villa Del Conte, petizione online

febbraio 16, 2011

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Qualcosa non torna. Nel giro di un mese, in Veneto, sono state “scoperte” ben tre fattorie dell’orrore.
Dove decine di animali venivano maltrattati, lasciati nei loro escrementi, denutriti e poi macellati. E quindi consegnati o venduti a chi? Ristoranti? Macellerie?

La Guardia di Finanza è entrata a Castagnaro in provincia di Verona. Poi in un paese della provincia di Rovigo. La scorsa settimana a Villa del Conte, nel Padovano, il Comune ha finalmente chiuso (dopo vent’anni di querelle con i proprietari) una sorta di azienda-lager dove non solo il benessere della comunità umana era minacciato, non solo i diritti di quelle povere creature a quattro zampe. Ma anche le leggi che in questo Paese tutelano gli animali.

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Qualcuno ha lasciato fare. Tanto, avranno pensato, c’erano solo animali a subire. Ma dove finivano quegli animali dopo essere stati macellati? 

Le fattorie di Rovigo, Castagnaro, Villa del Conte sono casi isolati o solo la punta di un iceberg? Dobbiamo chiedercelo, in attesa che Guardia di Finanza, Carabinieri, Magistratura completino le loro indagini.

Con un moto di fastidio, angoscia, impotenza, volontà di reagire, l’associazione di protezione degli animali Oipa, sezione  di Treviso, ha aperto su Facebook una petizione scrivendo una lettera al sindaco di Villa del Conte.

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Ecco la lettera che ognuno di noi può inviare al primo cittadino.

“Con la presente mail intendo esprimere il mio profondo dissenso, nonchè la mia sentita protesta, per la recente situazione verificatasi nella famigerata “Fattoria degli orrori” presso il vostro Comune.

Pur conscia/o delle mille difficoltà burocratiche che vi si sono prospettate per poter porre rimedio a questa situazione, comunque ben nota da tempo, non posso non protestare per il modo con cui tale situazione è stata affrontata.

Oipa.gifSono state perse delle vite e soprattutto si è lasciato che un individuo contravvenesse alle leggi vigenti e violasse tutti i diritti che questo paese ha da tempo riconosciuto e legalizzato in materia di animali.

Chiedo pertanto a Lei, in nome dell’incarico che riveste, di adoperarsi almeno perchè i superstiti di questo olocausto possano avere un futuro dignitoso.

Propongo inoltre che Lei e il Comune da lei rappresentato vi adoperiate concretamente, affinchè, chi si è macchiato per anni di questo vero e proprio crimine contro la vita, possa essere assicurato alla Giustizia e messo nella condizione di non nuocere più al prossimo e alla vostra Comunità”.

Inviate le mail a:
sindaco@comune.villa-del-conte.pd.it
e in copia apetizione.protesta@gmail.com

Il mio amico cavallo

febbraio 15, 2011

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Qualcuno la chiama “Horsemanship”. Altri invocano l’uomo che sussurra ai cavalli, con il cuore perso negli occhi di Robert Redford. Altri ancora la catalogano sotto la voce “empatia” o “doma dolce”.

Oppure equitazione etologica, intesa come una ricerca costante di una migliore comunicazione con il proprio cavallo. Nella serenità e nel piacere condiviso dello stare insieme. Non necessariamente, o non solo, per agonismo.

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Chiamatela nel modo che più vi piace, ma non rinunciatevi. Anzi, se davvero volete creare una relazione profonda con il vostro cavallo, immergetevi nella teoria e nella pratica dell’equitazione naturale.

Un esempio di questa rivoluzionaria nuova arte dell’equitazione – che mette al centro il peloso amico e che lavora molto da terra più che in groppa – viene dagli Stati Uniti e per l’esattezza da Pat Parelli, un cowboy che ci sa fare davvero con i cavalli e che lo scorso novembre è stato uno degli ospiti più gettonati di Fiera Cavalli a Verona.
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Gli istruttori italiani della scuola di Pat Parelli percorrono in lungo e in largo la penisola facendo corsi a un sempre maggior numero di appassionati. Che non si accontentano del concorso. E per i quali il proprio cavallo fa parte della famiglia. Proprio come un cane e un gatto.
Lo scorso fine settimana un istruttore Parelli, Rolando, ha fatto tappa al Club Ippico Tre Province a Zero Branco, nel trevigiano. E’ stata una bellezza assistere al corso. Anche se ne ho già fatti almeno un paio, veder lavorare Rolando con i cavalli ti insegna sempre. Alla fine del post un bel video delle sue prodezze con Stella, un paio d’anno fa a Verona.
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Una bellezza a vedere come il grande frisone Giovanni impara a non invadere lo spazio della propria amica a due gambe. Come il pony ventenne si lascia convincere a spostare i posteriori. O il sauro con un passato difficile, inizia a guardare con maggior fiducia la compagna d’avventure.

 Alla fine dei due giorni di corso ti rendi conto che ogni persona che si avvicina al mondo dei cavalli dovrebbe prima capirli. Da terra. Guardandoli negli occhi. Annusandoli e facendosi annusare.

Perché tutti possono creare una relazione armoniosa con il proprio cavallo. Nel rispetto e fiducia reciproca. Al di là di ogni “sussurratore”.

Un coniglietto in adozione

febbraio 14, 2011

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Il coniglio è diventato ormai un animale d’affezione alla pari di cani e gatti. Ma c’è ancora molta disinformazione sulla sua gestione. 

ConigliLogo.jpgPer esempio, sapete che un coniglio può vivere fino e oltre i 10 anni? Che non si deve tenere in gabbia? Che non è adatto ai bambini piccoli? Che non è un animale a “bassa manutenzione”? 

Che non mangia il pane secco ma il fieno e la verdura? Che viene abbandonato come succede per cani e gatti? 

E che esiste un’associazione, a Verona, che si prende cura di tutti i trovatelli? E’ la voce dei conigli. Se avete voglia di saperne di più su questi piccoli pelosi…oppure se ne volete adottare uno, quello è il posto giusto.