Archive for the ‘api’ Category

Una casa nuova per la Regina

luglio 1, 2012

Sono apparse nel giro di una giornata. Sempre di più. Sempre più inquiete.

Ogni ora alzavo gli occhi e le vedevo sempre più numerose e in qualche modo instabili.

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Fra sabato e domenica scorso il vecchio camino della mia vicina ultracentenaria, Nora, si è popolato di api.
Una moltitudine inquieta di api. In qualche modo minacciose, soprattutto per mio marito che è allergico alla loro puntura.
I vicini si sono mobilitati. Hanno chiamato l’associazione provinciale degli apicoltori e chiesto aiuto. Nel giro di un ora è arrivato un esperto signore che abita a Zero Branco.
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E’ salito sul tetto tutto coperto, ha cercato fra le api la regina, l’ha presa dolcemente e l’ha appoggiata in una grande scatola di legno. Nel giro di un paio d’ore, tutte le ancelle l’hanno seguita e si sono rifugiate con lei nella scatola.
L’apicoltore è risalito sul tetto, ha chiuso la scatola e ha portato la comunità roteante nel suo campo solitario dove potranno vivere senza spaventare nessuno.
E’ stato interessante vedere un recupero che non ha ucciso neppure un’ape.

E ancora più interessante ascoltare l’apicoltore. Non tanto per sapere che a causa di pesticidi (ancora troppo usati) in un inverno solo lui ha perso 40 alveari.

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Ma che la puntura di un’ape, o anche di una vespa, è tanto più devastante quanto più stressata è la persona presa di mira. Ecco perché mio marito si devasta! E ha bisogno di ingerire quantità macroscopiche di antistaminico.

Buone notizie invece per la sottoscritta che è spesso vittima delle vespe. Ma che risolve tutto con un po’ di olio essenziale di lavanda oppure di neem.

Api, orsi e pesticidi

giugno 26, 2012
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Fa notizia il buon orso Cesare che assedia le arnie degli apicoltori bellunesi. I recinti elettrificati a protezione delle arnie. I timori per le regine e le loro corti operose.

yoghi.jpgNon a caso nel nostro immaginario, nato e cresciuto con Yoghi e Bubu, gli orsi sono piuttosto ghiotti di miele.

D’accordo. In Slovenia, patria di questi pelouche formato gigante, orso si dice Medved. Dove Med sta proprio per miele.
Ma perché Cesare fa notizia e i pesticidi che stanno uccidendo davvero tutte le api no?

Ancora pochi giorni e i ministeri di Salute, Agricoltura e Ambiente decideranno sul destino delle api. Non solo quelle bellunesi, ma tutte quelle italiane.

Scade infatti il 30 giugno la sospensione dell’autorizzazione dei concianti del mais, che contengono le sostanze clothianidina, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, tutte molecole indicate fra le principali responsabili delle recenti morie delle api, in Italia e nel mondo.

Gli apicoltori italiani lanciano l’allerta e presentano tutte le motivazioni che impongono, dopo 5 provvedimenti di sospensione, il divieto definitivo, almeno nella concia del mais, dei neonicotinoidi.

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Un problema da non sottovalutare. Perché non è solo una questione di miele.

Le api e gli altri impollinatori, come bombi e farfalle, impollinano l’80% delle colture d’Italia e d’Europa. Non proteggerli significherebbe firmare la nostra fine. 

Secondo gli apicoltori, diversi pesticidi sono ancora autorizzati solo grazie a un escamotage di dubbia legalità: l’autorizzazione della molecola fipronil non è stata ritirata a livello europeo solo perché un’oscura procedura consente che non ne sia rivalutato l’impatto ambientale, in particolare su api e altri impollinatori.

Speriamo che la prossima notizia sia quella del divieto definitivo (e reale) di questi pesticidi. 

Il trasloco dell’ape regina

Maggio 25, 2010

api.jpgNon l’ho mai vista e confesso che mi farebbe un po’ di paura. Sto parlando della sciamatura naturale delle api, uno degli eventi piu’ amati e odiati allo stesso tempo dagli apicoltori .
Attraverso la sciamatura si ha una divisione della famiglia che comporta sia un aumento di famiglie (se lo sciame viene recuperato) sia una compromissione di un eventuale raccolto da parte della famiglia di origine.

E’ a cavallo della primavera, periodo in cui vi è il massimo raccolto, che avviene la sciamatura:la regina rallenta la deposizione, le celle di fuco sono pronte allo sfarfallamento, la popolazione dell’alveare è numerosissima (fra i sessanta e gli ottantamila api), vengono costruite innumerevoli celle reali. Le immagini di questo video, raccolte a Treviso da Giovanni Noal raccontano questo straordinario femonemo.

Ci si trova davanti ad una vera e propria “febbre sciamatoria” che comportera’ , alla schiusa della prima cella reale, la dipartita della vecchia regina assieme ad un cospicuo numero di operaie adulte (in prevalenza bottinatrici).

Questo gruppetto (si fa per dire : 10 /20 mila api) uscira’ in una bella giornata e nelle prime ore del mattino, si fermerà temporaneamente nei pressi dell’apiario, il piu’ delle volte su un ramo o tronco poco alto (un paio di metri generalmente) il tempo di questa momentanea permanenza e’ soggettivo e va da qualche ora ad anche un paio di giorni. In realta’ lo sciame attende solo che le proprie esploratrici tornino con le informazioni per una nuova definitiva dimora .